mercoledì, luglio 09, 2008
Perchè tirare in ballo il papà, "in modo mafioso"?
Trovo giusto riportare il comunicato di Paolo Guzzanti, tratto dal blog del padre di Sabina, dopo l'intervento di quest'ultima a Piazza Navona.
Perchè:
gufo
"Quando ieri ho letto da uno dei vostri post il comunicato del ministro Carfagna che mi chiamava in causa per nome e cognome e che - come nei Paesi arabi - affidava l’identità di Sabina Guzzanti a quella di suo padre (”Chi risponde di questa donna?” In fondo non si tratta che di una donna), sono allibito e poi mi ha preso un attacco di furia che mi ha impedito di dormire.
Al mattino ho voluto verificare se quelle parole per caso se le fossero inventate le agenzie, ma non era così: la ministra e il suo staff avevano pensato bene di tirarmi in ballo in un modo che io - e so che molti di voi non sono d’accordo - considero mafioso: “bada, Sabina Guzzanti, che tuo padre è dei nostri, non dimticartelo…. Bada, Paolo Guzzanti, che non dimentichiamo che Sabina Guzzanti è tua figlia”.
Ciò per un liberale e uomo libero è imperdonabile. Ragion per cui ho emesso un comunicato di fuoco che ho rilasciato alle agenzie, dopo essermi accertato con lo staff del ministro che il mio nome era stato incluso con l’assenso del ministro, però “con le migliori intenzioni”.
In politica non esistono migliori intenzioni, ma esistono i fatti.
Ecco il mio comunicato nella versione diramata dall’Ansa:
NON CONDIVIDO SUE OPINIONI, MA NO A INTIMIDAZIONE
“P.NAVONA:GUZZANTI,SONO FURIBONDO PER NOTA MINISTERO CARFAGNA
(ANSA) - ROMA, 9 LUG - ”Sono furibondo e indignato per il comunicato emesso dal ministero delle Pari Opportunita’, con cui si annuncia l’intenzione di querelare Sabina Guzzanti e in cui la stessa Sabina Guzzanti viene individuata non come la persona individuale che e’ ma come ‘la figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti”’. E’ Paolo Guzzanti, deputato di Fi e padre dell’attrice a stigmatizzare il riferimento fatto ieri dal ministero guidato da Mara Carfagna nell’annunciare la querela contro sua figlia.
”Cio’ costituisce un gravissimo atto di mistificazione e di oggettiva intimidazione, che respingo con disgusto - aggiunge Paolo Guzzanti - Le opinioni e le espressioni di Sabina Guzzanti non formano oggetto di rapporto di parentela ma, visto che la parentela viene tirata in ballo, esprimo a mia figlia Sabina, di cui non condivido tutte le opinioni, la mia solidarieta’ di fronte al miserabile tentativo di deprezzare e disprezzare la
sua e la mia identita’ personale e politica”.(ANSA).
Quanto a Sabina: non condivido il suo linguaggio e i suoi argomenti ma riconosco che lei usa un sistema di comunicazione che è volto ad un segmento della sinistra italiana. La comunicazione è comunicazione. Se Berlusconi dice che chi non vota per lui è un coglione, noi difendiamo il suo diritto a dirlo e discettiamo sulla parola coglione per due anni.
Se Sabina dice quel che dice, fa comunicazione anche lei. Il suo scopo è quello di inventare un partito che non esiste ed esserne un leader, forse IL leader.
Se riuscirà, avrà avuto ragione. Se non riuscirà, sarà punita dai fatti."
Perchè:
- difende la libertà di espressione di Sabina non in quanto figlia.
- individua un pericolo nel confondere opinioni politiche e parentela.
- denuncia la modalità scorretta (mafiosa) di coinvolgerlo
- esprime solidarietà alla figlia indipendentemente dalle idee (gli fa onore)
gufo
"Quando ieri ho letto da uno dei vostri post il comunicato del ministro Carfagna che mi chiamava in causa per nome e cognome e che - come nei Paesi arabi - affidava l’identità di Sabina Guzzanti a quella di suo padre (”Chi risponde di questa donna?” In fondo non si tratta che di una donna), sono allibito e poi mi ha preso un attacco di furia che mi ha impedito di dormire.
Al mattino ho voluto verificare se quelle parole per caso se le fossero inventate le agenzie, ma non era così: la ministra e il suo staff avevano pensato bene di tirarmi in ballo in un modo che io - e so che molti di voi non sono d’accordo - considero mafioso: “bada, Sabina Guzzanti, che tuo padre è dei nostri, non dimticartelo…. Bada, Paolo Guzzanti, che non dimentichiamo che Sabina Guzzanti è tua figlia”.
Ciò per un liberale e uomo libero è imperdonabile. Ragion per cui ho emesso un comunicato di fuoco che ho rilasciato alle agenzie, dopo essermi accertato con lo staff del ministro che il mio nome era stato incluso con l’assenso del ministro, però “con le migliori intenzioni”.
In politica non esistono migliori intenzioni, ma esistono i fatti.
Ecco il mio comunicato nella versione diramata dall’Ansa:
NON CONDIVIDO SUE OPINIONI, MA NO A INTIMIDAZIONE
“P.NAVONA:GUZZANTI,SONO FURIBONDO PER NOTA MINISTERO CARFAGNA
(ANSA) - ROMA, 9 LUG - ”Sono furibondo e indignato per il comunicato emesso dal ministero delle Pari Opportunita’, con cui si annuncia l’intenzione di querelare Sabina Guzzanti e in cui la stessa Sabina Guzzanti viene individuata non come la persona individuale che e’ ma come ‘la figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti”’. E’ Paolo Guzzanti, deputato di Fi e padre dell’attrice a stigmatizzare il riferimento fatto ieri dal ministero guidato da Mara Carfagna nell’annunciare la querela contro sua figlia.
”Cio’ costituisce un gravissimo atto di mistificazione e di oggettiva intimidazione, che respingo con disgusto - aggiunge Paolo Guzzanti - Le opinioni e le espressioni di Sabina Guzzanti non formano oggetto di rapporto di parentela ma, visto che la parentela viene tirata in ballo, esprimo a mia figlia Sabina, di cui non condivido tutte le opinioni, la mia solidarieta’ di fronte al miserabile tentativo di deprezzare e disprezzare la
sua e la mia identita’ personale e politica”.(ANSA).
Quanto a Sabina: non condivido il suo linguaggio e i suoi argomenti ma riconosco che lei usa un sistema di comunicazione che è volto ad un segmento della sinistra italiana. La comunicazione è comunicazione. Se Berlusconi dice che chi non vota per lui è un coglione, noi difendiamo il suo diritto a dirlo e discettiamo sulla parola coglione per due anni.
Se Sabina dice quel che dice, fa comunicazione anche lei. Il suo scopo è quello di inventare un partito che non esiste ed esserne un leader, forse IL leader.
Se riuscirà, avrà avuto ragione. Se non riuscirà, sarà punita dai fatti."
Etichette: comunicazione, Costituzione, giustizia, governo, padri e figli, polemiche, populismo, stili mafiosi