martedì, giugno 02, 2009

 

CLOWN

Dispiace sentirselo dire e dispiace ancor più che sia vero.
E cade la maschera. Personalmente comincio a dubitare della capacità di comunicare.
The Times è nato nel 1875, è sempre stato conservatore, ha saputo conservare una sua tradizione di prestigio; sostenere che si faccia "passare le veline" (non si diceva così prima che il Cavaliere cambiasse l'accezione di velina?) o semplicemente influenzare dalla sinistra italiana, pare proprio azzardato!
Il Sole 24 ORE ha pubblicato ieri un articolo di Elysa Fazzino, il cui inizio riporto qua sotto

VISTI DA LONTANO / Times: «Cade la maschera del clown»

di Elysa Fazzino

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1 GIUGNO 2009

«Cade la maschera del clown»: così il quotidiano londinese The Times titola un duro editoriale che attacca il premier italiano Silvio Berlusconi, chiamandolo a «rispondere alle accuse di essere un donnaiolo e alle domande sulla condotta inappropriata». Il Noemi-gate è sempre sotto i riflettori dei media esteri e in qualche caso assume i toni della sfida. «Berlusconi non può tenere imbrigliata la stampa straniera», titola oggi un commento dell'Independent. L'attenzione sulla vicenda è alta sui siti inglesi, francesi, spagnoli e americani.

«La qualità del governo non è una questione privata», scrive il Times nel sommario dell'editoriale pubblicato anche sul sito del quotidiano londinese. «L'aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi – comincia l'articolo - non è che è un pagliaccio sciovinista. Né che corre dietro a donne di 50 anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro posti di lavoro come modelle, assistenti o perfino, assurdamente, come candidate al Parlamento europeo». «Ciò che è più scioccante è il completo disprezzo con cui egli tratta l'opinione pubblica italiana».

«Il senile dongiovanni può trovare divertente, o forse anche ardito, agire da playboy, vantarsi delle sue conquiste, umiliare la moglie e fare commenti che molte donne troverebbero grottescamente inappropriati». Il Times concede che Berlusconi non è il solo la cui condotta è inadatta alla sua carica. «Ma quando vengono poste domande legittime su relazioni scandalose e i giornali lo sfidano a spiegare legami che come minimo suscitano dubbi, la maschera del clown scivola giù. Egli minaccia quei giornali e le stazioni televisive che controlla, invoca la legge per proteggere la propria privacy, pronuncia dichiarazioni evasive e contraddittorie, e poi melodrammaticamente promette di dimettersi se fosse colto a mentire».

«La vita privata di Berlusconi è, ovviamente, privata», continua il Times. Ma, aggiunge, «come si è reso conto Bill Clinton, scandali e alti incarichi pubblici non vanno d'accordo». Il quotidiano britannico respinge come «insensato e condiscendente» il ragionamento di chi dice che l'Italia non è l'America, che l'etica puritana degli Stati Uniti non ha mai dominato la vita pubblica italiana e che pochi italiani si scandalizzano davanti ai donnaioli. «Gli italiani comprendono bene quanto gli americani cosa è accettabile e cosa non lo è. E, come gli americani, giudicano spregevole il cover-up», ovvero l'occultamento.

Secondo il Times, pochi media in Italia sono in grado di esprimere questo punto di vista senza timore di un castigo e rende merito a La Repubblica per avere continuamente sollevato domande al primo ministro sulla sua relazione con Noemi Letizia. «Alla maggior parte di queste domande, sulle labbra di ogni italiano sconcertato, non ci sono state risposte soddisfacenti».

E' uno scandalo che riguarda non solo gli italiani ma anche gli stranieri, afferma in conclusione il Times. «Qualcuno potrebbe dire che tutto ciò non riguarda i forestieri. Ma gli elettori italiani, alla vigilia delle elezioni europee, dovrebbero riflettere sul modo in cui è guidato il loro governo, sui candidati considerati adatti per Strasburgo e sul livello di sincerità del premier durante la crisi economica e politica. E la faccenda riguarda anche altri». «L'Italia ospita quest'anno il summit del G8», dove si svolgeranno importanti discussioni: «I Paesi occidentali chiederanno maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale. Berlusconi si considera amico di Vladimir Putin. Il suo paese è un importante membro della Nato. Fa parte anche dell'Eurozona, che è messa alla prova dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell'Italia».

Un altro commento sul Times, firmato da Rosemary Righter, osserva che uno scandalo del genere distruggerebbe la maggior parte degli uomini politici, anche in Italia. Ma Berlusconi «sopravvive» come il libertino capace di parlare con la gente. Sul sito del Times c'è anche una corrispondenza dall'Italia, intitolata «Berlusconi blocca la pubblicazione di foto di ragazze in bikini».

Il Financial Times, che la scorsa settimana aveva definito Berlusconi un pericolo per l'Italia, oggi fa notare che l'ondata di pettegolezzi su Berlusconi lascia indietro le cattive notizie sull'economia italiana, distogliendo l'attenzione degli italiani. L'Independent, in un commento di James Waltson, afferma che Berlusconi vorrebbe controllare i media italiani, e in larga misura lo fa. «Ma ha cercato di mettere la briglia anche alla stampa straniera e lo ha trovato più difficile». «Non può sopportare di perdere la faccia e molti dei suoi sostenitori non gli perdonerebbero di avere fatto apparire l'Italia stupida o, peggio, losca».

La ben organizzata finale della Champions League a Roma, la Fiat salvatrice dell'industria automobilistica europea, il soccorso ben coordinato dopo il terremoto in Abruzzo, «tutto ciò passa in secondo piano rispetto agli amoreggiamenti del Primo ministro con una diciassettenne». L'Independent nota che i lettori britannici saranno sorpresi di sapere che Financial Times, Times e Economist «sono boccaloni della sinistra». E conclude: «Berlusconi sta scoprendo che non può manipolare la stampa straniera allo stesso modo di quella nazionale». In un altro articolo, l'Independent scrive: «Saramago contro Silvio: il premio Nobel attacca Berlusconi», dopo che la casa editrice Mondadori si è rifiutata di pubblicare il suo ultimo libro.


CONTINUA ...»

1 GIUGNO 2009

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